Benvenuti su nostro sito, vi auguriamo una buona navigazione!
  • Nuovi scarichi.. nuovi prezzi !!!
  • Quanto consuma di corrente una stufa a pellet?

    Se la stufa a pellet è da sempre l’alternativa più economica al riscaldamento tradizionale, non tutti conoscono quanto consuma la stufa a pellet per la corrente.

    Quanto consuma di corrente una stufa a pellet?

    La stufa a pellet negli ultimi anni è diventata la prima scelta per adottare una soluzione alternativa e più economica al riscaldamento tradizionale a gas, tramite termosifoni e caloriferi.

    Specialmente nell’ultimo anno, con la crisi economica ed energetica, e il conseguente caro energia, sempre più persone hanno preso in considerazione la possibilità di installare nelle proprie case questa tipologia di stufa, benché anche questa non sia stata risparmiata dall’aumento dei prezzi record.

    E se per molte persone la spesa principale di cui ci si preoccupa – conoscendone il valore – al di là del costo per installare la stufa, è quello della materia prima, con il prezzo del pellet che è lievitato. Eppure altra spesa che bisogna conoscere, prima di scegliere se comprare una stufa a pellet, è quanto consumi di corrente. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

    Quanto consuma la caldaia ibrida e quanto si risparmia

    Quanto consuma di corrente una stufa a pellet?

    Se è vero che la stufa a pellet è stata considerata una valida alternativa più economica al riscaldamento tradizionale, non tutti sono a conoscenza di quanto consumi la stufa a pellet di corrente, in modo che si possa conoscere la reale spesa che si dovrà affrontare ogni mese: addizionando la spesa del pellet a quella della corrente. Cerchiamo di andare con ordine per conoscere la risposta.

    Bisognerà effettuare alcuni calcoli per i diversi consumi energetici. La potenza elettrica è espressa in chilowatt (kW) e rifacendosi al prezzo del mercato tutelato risalente al 12 gennaio 2023, 1 kWh costa 0,361 €/kWh.

    Ora, stando a Risparmiare energia, l’accenditore elettrico di una stufa a pellet può impiegare circa 170-180 watt e occorrono da tre a cinque minuti per comburere il pellet di legno chiaro in una stufa – benché potrebbe richiedere più tempo in alcuni casi. In generale l’accensione richiede circa 10 minuti. La spesa per accendere la stufa è dunque facile da calcolare. Il consumo di corrente è di 0,175 kW x 0,361 €/kWh = 0,06 €/h (ossia 6 centesimi l’ora). Se l’accenditore è acceso solo per dieci minuti su sessanta minuti in un’ora, 1/6 x 0,06 €/h = 0,01 €/h per ciclo di accensione. Se vi sono più accensioni giornaliere, basta quindi moltiplicare tale spesa per il numero di accensioni.

    motori dei ventilatori assorbono circa 2,5-3,0 Ampere per funzionare, che corrispondono a circa 300 watt l’ora nel peggiore dei casi, cioè per i modelli più grandi. Con il prezzo medio di un chilowatt a 0,361 €/kWh, il costo medio per far funzionare la stufa sarebbe di 0,300 kWh x 0,361 €/kWh = 0,10 €.

    Se una stufa viene usata in media per 12 ore al giorno, la spesa sarebbe essenzialmente quella legata ai ventilatori, che al massimo sarebbe di 0,1 € x12 ore= 1,2 €. Molte volte, però, una stufa non è necessario che sia utilizzata così tante re e potrebbe non usare ventole così energivore: una stufa a pellet economica può consumare anche soli 100 watt (0,1 kW), pari a 36 centesimi l’ora. Grazie alle ventole, la stufa a pellet garantisce una migliore circolazione del calore, rispetto alle stufe a legna o agli apparecchi di riscaldamento senza ventilatore.

    Bonus pellet in legge di Bilancio 2023: Iva ridotta, ecco quanto costerà il prossimo anno

    Stufa a pellet, come risparmiare

    Certamente sono numerosi gli accorgimenti da dover adottare per poter risparmiare, magari consumando meno pellet. Tra i diversi accorgimenti per poter risparmiare sulla spesa totale.

    Tra cui ad esempio, risparmiare sul pellet, comprandolo in primavera o estate quando la domanda è ancora bassa rispetto al periodo autunnale, quando più persone cominciano a comprare il pellet per l’inverno. Ancora, per poter risparmiare sarebbe preferibile acquistare il pellet sfuso, anziché confezionato in sacchi singoli, in quanto l’imballaggio influisce sul costo finale.

    Inoltre per ottimizzare la performance della stufa, consumando meno pellet possibile, occorre impostare correttamente il bruciatore. Infatti, l’accensione della stufa è il momento che richiede maggior dispendio energetico, inoltre bisogna regolare anche il termometro. In questo modo la stufa riscalderà gli ambienti più velocemente e una volta raggiunta la temperatura la potenza diminuirà fino ad andare a regime, consumando meno pellet.

    Fonte:money.it

  • Riduzione Iva sul pellet, gli emendamenti alla legge di Bilancio 2023

    Tra gli emendamenti segnalati alla Camera spuntano due diverse richieste di modifica per abbassare l’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto al 10% o 5%

    iva pellet
    Foto di moses da Pixabay

    L’Italia è uno dei Paesi con la più alta aliquota IVA sul pellet

    (Rinnovabili.it) – Potrebbe alleggerirsi il prezzo dei pellet sul mercato italiano. La proposta è stata inserita tra gli emendamenti alla legge di Bilancio 2023, oggi in mano alla Commissione V della Camera dei deputati. Nel dettaglio nel fascicolo di emendamenti segnalati appaiono due proposte di modifica per abbassare l’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) per il pellet, che attualmente è del 22%. Entrambe intervengono sulla Tabella A del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 ma in maniera differente. La prima a firma degli onorevoli Fornaro, Serracchiani, Guerra, chiede di inserire il combustibile tra i beni e servizi soggetti ad un’IVA del 5 per cento. La seconda, presentata dagli onorevoli Molinari, Foti, Cattaneo e Lupi, chiede di includere i peli tra i prodotti con IVA al 10%.

     Le misure sebbene con portate differenti puntano allo stesso scopo: calmierare il prezzo del combustibile da riscaldamento. Trascinata dai rialzi del prezzo del gas, anche la biomassa legnosa ha fatto lievitare i costi in questo 2022. Al punto che se per comprare un pacco da 15 kg di pellet lo scorso anno bastavano 4 euro, oggi ci voglio almeno 12-15 euro in media. Un costo su cui l’IVA incide sensibilmente. 

    E come ricorda oggi l’AIEL, attualmente l’Italia è uno dei Paesi con la più alta aliquota su questo combustibile. Non è stato sempre così. Fino al 2014 infatti l’IVA sul pellet era fissa al 10% ma la Legge di Stabilità 2015 (Legge 23 dicembre 2014 n 190) ha innalzato l’aliquota al 22%. “La riduzione strutturale dell’aliquota IVA sul pellet porterebbe un immediato contrasto alla povertà energetica”, commenta l’AIEL in una nota stampa. “E sarebbe in linea con quanto fatto da altri Paesi dell’Unione europea, come Spagna, dove l’Iva è stata recentemente portata dal 21% al 5%, e Croazia, in cui, attraverso due differenti azioni politiche, l’imposta è stata prima ridotta dal 25% al 13% e poi dal 13% al 5%.”

    Fonte:Rinnovabili.it

  • Pellet: con i nuovi standard ENplus più tutele sulla qualità

    Pellet: con i nuovi standard ENplus più tutele sulla qualità

    Pellet: con i nuovi standard ENplus più tutele sulla qualità

    Maggiore tracciabilità e sorveglianza, nuovi parametri e governance trasparente: la revisione dello schema di certificazione del pellet introduce novità importanti.

    Lo schema ENplus®, il più utilizzato al mondo e impiegato in Europa per la certificazione dell’80% del pellet a uso domestico, è stato rivisto. Il vecchio manuale lascia il posto a tre nuovi standard denominati ENplus® ST 1001 (dedicato ai requisiti per le aziende), ENplus® ST 1002 (con i requisiti per gli Organismi di certificazione e di analisi) ed ENplus® ST 1003 (con i requisiti per l’utilizzo del marchio registrato Enplus).

    I nuovi parametri riguardano sia il pellet sfuso sia i big bag. Le aziende che acquistano e rivendono big bag dovranno quindi valutare la necessità di ottenere una propria certificazione ENplus per evitare che si interrompa la catena certificata.

    Tracciabilità di filiera e verifiche

    I nuovi standard permetteranno di avere un maggior controllo sulla filiera del pellet, individuando più facilmente prodotti non-conformi.

    A questo scopo cambiano anche i packaging: le grafiche dei sacchi dovranno avere un numero di serie grazie al quale sarà possibile risalire all’azienda che ha curato il confezionamento del pellet, con data e linea d’insacco.

    Si intensificano anche le verifiche ispettive. ENplus® eseguirà verifiche annuali di sorveglianza e di ricertificazione, recandosi fisicamente nelle aziende produttrici. Gli ispettori dovranno conoscere in modo approfondito il settore forestale e partecipare a specifici corsi di formazione e workshop ENplus®.

    Per garantire la conformità del pellet è inoltre previsto un campionamento annuale “a sorpresa” presso i produttori certificati e le stazioni d’insacco. L’Organismo di certificazione, in caso di prodotti non-conformi, potrà proporre azioni correttive.

    I requisiti del pellet di qualità

    In linea con la revisione della norma tecnica ISO 17225-2 le analisi del pellet dovranno includere  tre nuovi parametri: densità particellare, quantità di particelle fini grossolane e quantità di pellet con lunghezza inferiore a 10 mm.

    La revisione ENplus® prevede anche nuovi e dettagliati requisiti legati alle attività di auto-monitoraggio aziendale, sia del processo produttivo, sia delle fasi di movimentazione, caricamento e confezionamento del pellet.

    Entrata in vigore: 1 gennaio 2023

    I nuovi standard revisionati entreranno in vigore il 1 gennaio 2023.

    Le aziende già certificate prima di questa data dovranno conformarsi entro il 1 gennaio 2024, poiché è previsto un periodo di transizione di un anno.

    Ricordiamo che il riscaldamento a pellet è attualmente incentivato fino a dicembre 2022 tramite Ecobonus, conto termico e bonus ristrutturazioni.

    Fonte:infobuild.it

  • (senza titolo)

    La primavera è il modo in cui la natura dice “Facciamo festa!”.

    Cit. Robin Williams

    Inizia la stagione in cui la natura si risveglia…. aiutiamola con l’irrigazione!

    Da noi puoi progettare e realizzare, il tuo impianto per orto o giardino.. e non ci pensi più!

  • Chiusura estiva

    Si informa la gentile clientela che il nostro punto vendita rimarrà chiuso da Giovedì 13 a Domenica 16 Agosto

    Riprenderemo tutte le nostre quotidiane attività a partire da lunedì’ 17

    La direzione

  • Giornata del Pulcino: Un successo!

    Un caloroso ringraziamento da parte di tutto lo Staff !

  • Giornata del Pulcino

    Prenota, un sacco di mangime da 25 kg ed avrai in omaggio 10 pulcini!

  • PRESTAGIONALE PELLET FIRESTIXX 2021
    3350

    Informazioni, dettagli e specifiche tecniche le troverete sull’articolo dedicato qui PELLET FIRESTIXX

  • Aggiornamento orario di apertura

    A seguito del decreto della fase 2, informiamo la gentile clientela di aver ripreso la normale attività lavorativa.

    Mattina 8:00 / 13:00
    Pomeriggio 16:00 / 19:30
    Soltanto il giovedì 8:00 / 13:00

    La direzione

  • Prezzi pellet

    l prezzo del pellet si forma sul libero mercato e dipende dalla domanda e dall’offerta.
    Ogni giorno c’è un nuovo prezzo di mercato, per cui spesso si specula.
    L’offerta è al livello più alto in primavera e in estate: in questo periodo la materia prima legno è infatti più abbondante.
    Al contempo in questo periodo i consumatori che acquistano il pellet sono pochi, perché nella stagione calda il riscaldamento non è in funzione.
    Conseguenza: prezzi bassi. Viceversa i prezzi risalgono non appena si avvicina la stagione fredda.

  • Comunicazione Coronavirus

    Emergenza Coronavirus: facciamo tutti la nostra parte!

    A causa della diffusione di COVID-19 il nostro punto vendita rimarrà aperto soltanto la mattina dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 12.30

    Resta a casa, evita i contatti a meno di un metro, lavati spesso le mani! Dimostriamo di essere un grande paese, facciamo tutti la nostra parte.

  • Prodotti avicoli

    POLLETTI

    Viene impiegata prevalentemente la razza Kabir o ibridi ad essa riconducibili per caratteristiche. Vengono venduti all’età di 40-45 giorni, al peso di circa 1 Kg. I maschi sono disponibili con piumaggio diverso (grigio e rosso), anche nella versione collo nudo. Le femmine sono di piumaggio rosso, anch’esse con o senza collo nudo. In quantità limitate e allo stesso peso disponiamo anche del Grigio Barrato, del Bianco Pesante (per l’ottenimento del petto) e di un tipo di rosso leggermente più pesante del Kabir.

    GALLINE OVAIOLE

    Dispone di diversi tipi di galline specializzate per la produzione di uova: la nota gallina rossa, l’ovaiola a piumaggio nero, la Livornese a piumaggio bianco., la gallina a piumaggio tendenzialmente sul blu. Le prime forniscono uova a guscio scuro, la Livornese a guscio bianco. Tutte le tipologie vengono vendute all’età di 100/110 giorni, prossime all’inizio del periodo di ovideposizione.

    ANATIDI

    Vengono svezzate diverse specie di anatidi, oche (a piumaggio sia bianco che grigio), anatre Pekino, anatre Mute, anatre ibride Mulard e germani reali, tutte vendute all’età di 7/15 giorni. Disponibili prevalentemente nel primo semestre dell’anno (nel caso delle oche esclusivamente).

    PULCINI

    Tutte le razze e ibridi venduti come polletti sono anche disponibili come pulcini svezzati di 7-15 gg, unitamente a maschi e femmine Eureka, femmine Kabir e femmine medio pesanti Sassó.