Pellet, truffe: come evitarle
La crisi climatica e la crisi energetica creano insieme una vera e propria emergenza, dagli sviluppi ancora imprecisi ma preoccupanti. Un tema che viene quotidianamente affrontato anche dalla politica in cerca di soluzioni, come la riduzione dei consumi prevista per l’inverno. Ed è proprio in previsione di questa eventualità, insieme all’accertato aumento dei costi in bolletta, che renderà sempre più difficile la possibilità di riscaldare la casa per molte famiglie, che si inserisce un fenomeno già in atto. Si tratta dell’incremento degli acquisti di pellet, combustibile ricavato dal legno vergine, che permette una serie di vantaggi, tutti in linea con le esigenze del periodo storico.
Rappresenta infatti una scelta ecologica, in quanto non strettamente correlata all’abbattimento di alberi. È infatti producibile attraverso materiale di scarto ed è economico, in quanto i costi relativi all’acquisto sono nettamente inferiori ai consumi di gas. Inoltre presenta anche un ridotto impatto ambientale, per un’opzione più consapevole anche in salvaguardia della Terra. Questa la prerogativa che viene annullata nelle ultime truffe avvenute sul territorio italiano, come evidenziato dai dati della Guardia di Finanza. Sono oltre 5mila le tonnellate di pellet da riscaldamento sequestrato a causa di contraffazione, 47 gli impianti industriali coinvolti nell’inchiesta.
Il combustibile era destinato ad una produzione illegale, rivenduto con marchi di certificazione falsi e scarsa qualità per conformità ambientale. Quest’ultima è imprescindibile nella scelta di acquisto del pellet, con una verifica che deve avvenire prima di tutto attraverso le certificazioni di qualità, come ENplus®. Questo l’unico modo per garantire una corretta combustione, poiché l’analisi del codice identificativo e delle informazioni aziendali si rivelano l’unico modo per verificare l’effettiva conformità del prodotto.
Fonte:eccoo.it