Risparmio energetico, attenzione alle multe: come usare in sicurezza camini e pellet
In vista della stagione invernale e con il caro bollette che si fa sempre più sentire, la parola chiave è “risparmio energetico”. Per spendere meno c’è chi è pronto a tenere spenti i termosifoni, servendosi esclusivamente di stufe e camini. Però non tutti sono a norma: attenzione alle multe, che in alcuni casi potrebbero essere piuttosto salate. Come scaldare la casa in sicurezza e in che modo evitare le sanzioni?
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Sono tanti gli italiani che si adoperano per abbattere i costi e ridurre le spese. Luce e gas sono sempre più cari e i termosifoni rischiano di far salire ulteriormente i prezzi. Così, per risparmiare, in molti dicono addio ai caloriferi e preferiscono stufe, pellet e camini.
Eppure non basta avere a disposizione un camino o possedere una stufa per stare tranquilli: se non sono a norma, si rischia di incappare in sanzioni non di poco conto, per un massimo di ben 5000 euro. Il motivo? Le leggi introdotte da alcune Regioni negli anni addietro, prima della crisi energetica.
Tra le leggi introdotte da diverse Regioni per contrastare l’inquinamento atmosferico vi sono provvedimenti che vietano l’uso di stufe e camini a biomassa. Non potranno quindi essere accesi gli impianti con potenza al focolare fino a 10kW.
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Il caro energia si fa sentire sempre di più con l’inflazione alle stelle e il conseguente aumento dei prezzi del cosiddetto carrello della spesa, ma anche delle bollette di luce e gas, che sta facendo passare alle famiglie italiane un vero e proprio periodo nero. Come eliminare gli sprechi per risparmiare sui consumi di energia è l’interrogativo di sempre più persone. Tuttavia, bisogna stare attenti a non cadere in falsi miti, errori o equivoci, che possono portare ad un risparmio per lo più illusorio, che finisce per gravare ancora di più sul proprio portafoglio. Quali sono i principali miti da sfatare, quindi? Per scoprirlo, guarda il nostro video
Dall’1 gennaio 2020 la norma è in vigore anche in Lombardia e coinvolge tutti gli impianti che non sono di ultima generazione. Per non incappare in sanzioni, stufe e camini devono avere almeno 4 stelle per quanto riguarda le emissioni. Per gli impianti a pellet è richiesto l’uso di materiale conforme alla classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2. Inoltre, la potenza termica deve essere minore di 35kW. Fa eccezione la provincia di Brescia. Con una una delibera del 2021, la Lombardia ha derogato fino al 15 ottobre 2024 l’uso degli impianti domestici a legna e pellet sotto i 10 kW.
Il provvedimento – e il conseguente rischio di multe – esiste anche in Veneto. Non sono a norma gli impianti con classe di prestazione emissiva inferiore a 2 e 3 stelle. Il divieto riguarda anche l’istallazione entro il 31 dicembre 2019 di stufe e camini con meno di 4 stelle.
Le limitazioni interessano anche i cittadini piemontesi. Il divieto riguarda l’istallazione dall’1 ottobre 2018 di generatori con una potenza nominale più bassa di 35 kW e classe di prestazione al di sotto di 4 stelle.
In Emilia Romagna, invece, non sono a norma camini, stufe a legna o pellet con classe 1 e 2 stelle, installati negli appartamenti in cui è presente un sistema domestico a gas e nei comuni sotto i 300 metri di altitudine.
Fonte:yahoo.it